Amputazione nel cane: quando serve e perché ricorrervi

L'amputazione nel cane non è facile da affrontare, ma non è nemmeno così terribile: per fortuna Fido ha uno spirito di adattamento eccezionale. I dettagli

Le ragioni che possono portare il veterinario di fiducia, o addirittura uno specialista, a parlare di amputazione nel cane sono tante e toccano aree di interesse molto diverse tra loro: oncologia, ortopedia, traumatologia e altre ancora.

cane amputato

Sicuramente è una decisione che non va presa alla leggera e, se vorremo richiedere un secondo parere, verremo perdonati. Quello che è importante sapere, e che forse non tutti immaginano, è che il nostro amico a quattro zampe ha un equilibrio e uno spirito di adattamento tali da essere in grado di risollevarsi alla grande. Fisicamente ed emotivamente.

Le possibili cause

cane con protesi agli arti

Un cane tripode diventa tale per diverse ragioni: possono essere legate a un trauma, a un incidente; oppure a conseguenze secondarie portate da una malattia. Un tumore alle ossa può essere talmente aggressivo da spingere il veterinario a procedere con l’operazione chirurgica.

Ci sono anche altre malattie come la gangrena (cancrena nel linguaggio comune) o patologie legate all’avanzare dell’età che possono rendere necessario un intervento drastico.

Serve fare un po’ di chiarezza

cane con tre zampe

Spesso l’amputazione del cane viene considerata una vera e propria tragedia e, per quanto non sia una cosa di poco conto, questo tipo di approccio non è tra i migliori da adottare. Quindi chiediamo consiglio al veterinario e non arriviamo a conclusioni affrettate.

Molti proprietari si concentrano su dolore (loro o di Fido?) e vedono l’eutanasia come l’unica soluzione. Questa però deve essere vista come l’ultima possibilità, e un cane con tre o due zampe il più delle volte vive splendidamente. Il fisico si adatta alla nuova condizione con una facilità estrema, di gran lunga superiore a quella umana.

Lo spirito di adattamento di Fido

cane con tutori per zampe

La convalescenza, considerato il tipo di intervento, è davvero veloce nella maggior parte dei casi. Ogni veterinario ha storie di animali amputati che tornano alla vita di sempre senza troppe difficoltà: cani da pastore o da caccia che riprendono le loro attività quotidiane o altri che accompagnano il proprio amico a quattro zampe a correre (alcuni fanno anche canicross).

Ci sono testimonianze che raccontano di come un cane e un gatto non si rendano nemmeno conto di avere un arto in meno. Alla luce di quanto detto, allora, perché non dare una seconda possibilità al nostro amico a quattro zampe?

L’intervento chirurgico

sedia a rotelle per cane

Non c’è dubbio che gli amputati debbano riprendersi dall’intervento chirurgico e potrebbero avere bisogno di alcuni giorni per imparare a bilanciarsi sui loro tre arti. Inoltre, alcuni pazienti – in particolare animali molto obesi o giganti, con gravi restrizioni funzionali – possano avere maggiori difficoltà ad adattarsi dopo l’amputazione. Ma la decisione di ricorrere all’eutanasia è comunque l’ultima spiaggia e va ponderata.

Il veterinario può fornirci i nomi e i numeri di telefono di altri proprietari che ci sono passati insieme ai loro amici a quattro zampe: le testimonianze dirette sono le più vere. C’è chi si è avvalso, per esempio, di una sedia a rotelle (nei casi di amputazioni doppie).

Si può sempre decidere di optare per una finta amputazione di prova e vedere come la prende Fido. Tutto ciò che comporta è bendare l’arto interessato contro il corpo per un paio di giorni e monitorare le reazioni del nostro fedele amico.

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