Bandog, quali razze sono state usate per creare questo cane?

Bandog, quali razze sono state usate per creare questo esemplare grande e anche un po’ spaventoso? Quali sono stati gli incroci scelti per lui? Ecco qualche informazione che ci aiuta a capire le sue origini e che ce lo fa conoscere meglio.

Bandog: quali razze sono state scelte per la sua creazione?

bandog curioso

Da dove nasce il Bandog? Quali razze sono state scelte per la creazione di questo enorme ed elegantissimo cane nerissimo, possente e alla vista quasi spaventoso?

Alcuni appassionati decisero di creare il Bandog da razze già esistenti con un obiettivo ben preciso in mente. Quest’ultimo era quello di formare un nuovo cane energico, grande, robusto e forte che fosse ottimo per la protezione della famiglia e che facesse da perfetta guardia.

Quali esemplari scelsero coloro che decisero per tale nuova avventura? Sicuramente, si andò a pescare fra le razze più resistenti e piazzate. Sembrerebbe, infatti, che si tentarono i primi incroci fra il Pit Bull Terrier maschio e il Mastino Napoletano femmina.

Come mai queste due razze? Dobbiamo sempre tener presente l’obiettivo: quello che cercavano gli appassionati era un miscuglio fra istinto di protezione e coraggio!

Il Pitt Bull è per eccellenza uno dei cani più protettivi che esistano, spesso utilizzato come cane da guardia o da protezione. Tutto questo perché la stazza fisica e il temperamento forte e impavido gli permette di svolgere al meglio tale compito.

Il Mastino Napoletano, dal canto suo, è coraggioso, piazzato e resistente, dal carattere tosto e deciso: non si tira mai indietro di fronte ad alcuna situazione, anzi si pone sempre in modalità di sfida al fine di raggiungere i suoi obiettivi.

Entrambi i cani, insomma, si prestavano perfettamente allo scopo di creare una nuova razza che fosse in grado al meglio di provvedere alla sicurezza della famiglia e alla guardia della casa.

Origini: qualche cenno storico

bandog corre felice

Come già sottolineato, dunque, il Bandog non è un cane di per sé presente in natura. È stato creato con lo scopo ben preciso di proteggere la famiglia e fare da cane da guardia per la casa.

Di base, le razze da cui prende vita il Bandog sono il Pit Bull e il Mastino Napoletano, ma a volte c’è un po’ di confusione negli accoppiamenti.  Questa impurità della razza ha impedito che le associazioni canine dessero il loro lasciapassare per un riconoscimento ufficiale.

Infatti, non esiste uno standard preciso sempre rispettato dal Bandog, dunque è impossibile stabilire dei parametri specifici (almeno non troppo) che lo ritraggono come razza a sé. Tutti i dati sono stimati e approssimativi.

Il suo paese natale, comunque, è l’Inghilterra e il periodo a cui risalgono le prime informazioni si aggira intorno al 1200. Altre fonti fanno poi riferimento al 1500 circa, periodo a cui appartengono dei documenti che parlano di un cane chiamato “Bandoggee” che si occupava di proteggere e presidiare degli appezzamenti di terreno.

Per molti anni rimase nell’ombra: non si ebbero più informazioni fino al 1960, quando fu un medico a tentare di stilare dei criteri che ogni cane con il nome Bandog avrebbe dovuto rispettare.

Egli si preoccupò di portare avanti la specie facendo accoppiare razze di grandi dimensioni e che avessero un carattere simile a quello previsto per un qualsiasi esemplare di Bandog.

Dopo la morte del Dottor Caius, alcuni appassionati continuarono il lavoro ormai cominciato ed elessero anche altre razze per la formazione di un Bandog. Esse furono, oltre al Pit Bull e al Mastino Napoletano, il Mastiff, l’Alano e il Tosa.

“Bandog”: curiosità riguardo l’etimologia del nome

esemplare di bandog

Ecco adesso qualche dettaglio curioso riguardo l’etimologia del nome “Bandog”. Come mai è stato scelto questo termine per descrivere tale esemplare?

Si è già accennato all’origine inglese di questa razza. Dunque, sembrerebbe proprio che la parola “bandogge” in lingua anglosassone antica faceva riferimento al concetto di “catena“.

Essendo un cane nato, cresciuto e sempre addestrato per la guardia, il nome deriva dall’idea delle catene con cui venivano legati i cani da protezione per non farli scappare o per placare qualche eventuale istinto troppo impetuoso.

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