Raccogliere la pipì del cane per l’analisi delle urine: come fare

Se il veterinario ce lo chiede, dobbiamo raccogliere la pipì del cane per l'analisi delle urine. Ma come si fa? Ecco qualche consiglio

Sapere come raccogliere la pipì del cane per l’analisi delle urine è importante per la sua salute. Se il veterinario ce lo chiede, dobbiamo passare subito al sodo e procurarci la pipì di cui ha bisogno.

Un’analisi delle urine può essere utile per la diagnosi di una lunga serie di malattie e disturbi, quindi dobbiamo metterci all’opera. Niente di troppo complicato, raccogliere la pipì di Fido per l’analisi delle urine è meno difficile di quanto possa sembrare.

Le analisi delle urine sono utili anche a scopo precauzionale e non è raro che il veterinario le prescriva quando portiamo Fido a fare uno dei controlli di routine in programma. Ma vediamo come si fa.

Esame dell’urina del cane: cosa sapere

cane di razza labrador

Raccogliere la pipì del cane per fare l’analisi delle urine è utile per una lunga serie di motivi. Innanzi tutto considerate che l’esame dell’urina del cane è una procedura molto semplice e non invasiva, per cui per il nostro quattro zampe non sarà in alcun modo fonte di stress o nervosismo. L’analisi delle urine consente al veterinario, in modo molto semplice, di raccogliere molte informazioni sullo stato di salute di Fido, inclusa la presenza di eventuali malattie.

I cani di tutte le razze ed età, ma in particolar modo quelli anziani, sono spesso soggetti a patologie delle vie urinarie perciò un’analisi delle urine può essere d’aiuto per verificarne la presenza e indicare al veterinario come procedere per la cura e il trattamento. Esaminare e analizzare la pipì di Fido in laboratorio è utile anche per diagnosticare o prevenire patologie dell’area genitale o di qualsiasi altro tipo, incluse le malattie renali e quelle epatiche. Pertanto un’analisi delle urine all’anno è un’ottima misura di controllo e prevenzione.

Come raccogliere le urine del cane maschio?

cane che fa la pipì su un albero

Per raccogliere la pipì del cane maschio per l’analisi delle urine è necessario procurarsi qualche strumento (facilmente reperibile) e scegliere il momento giusto. Naturalmente bisogna aspettare che Fido esca per fare la consueta passeggiata, quando appunto libera la vescica dalla pipì. Procuriamoci un contenitore da mettere sotto il cane non appena alza la zampa per fare pipì, meglio se non troppo stretto in modo tale da aver più possibilità di raccoglierne una buona quantità.

Visto che l’operazione richiede una certa vicinanza alla pipì di Fido e non è esattamente igienico toccarla con le mani, è buona norma indossare dei guanti in lattice monouso. Così eventuali “incidenti” di percorso non saranno un problema e potremo continuare a maneggiare il contenitore tranquillamente. Non disperatevi se serve più di un tentativo per raccogliere la pipì del cane per l’analisi delle urine. Se la prima volta fate cilecca, la seconda sicuramente andrà meglio!

Naturalmente per questa operazione di raccolta sarebbe meglio far indossare a Fido un guinzaglio corto, in modo da non lasciarci sfuggire il momento della pipì ed essere abbastanza vicini da mettere subito il contenitore in direzione del getto. Quando il cane maschio si ferma e alza la zampa, ci siamo: avviciniamo il contenitore, raccogliamo la pipì e lo richiudiamo subito (facendo attenzione che non si vuoti per errore). Il contenitore non ha bisogno di essere sterilizzato in genere, serve farlo solo in alcuni casi specifici (che vedremo tra poco).

Dopo aver raccolto l’urina l’opzione migliore è portare subito il campione dal veterinario. Ma se non possiamo farlo abbiamo comunque la possibilità di conservarlo per un po’, basta chiudere per bene il contenitore ermetico e metterlo nel frigorifero. Ma attenzione, non lasciamo trascorrere troppo tempo. Sei ore è il limite massimo da considerare per ritenere valido il campione di pipì.

Come prendere le urine del cane femmina?

Il cane maschio, come ben sappiamo, alza la zampa e direziona il getto su una superficie quando fa la pipì. Per la femmina è leggermente diverso, perché non alza la zampa ma si accovaccia sulle zampe posteriori per poi liberare la vescica. Ma anche in questo caso raccogliere la pipì del cane per l’analisi delle urine non è poi così complicato, dobbiamo semplicemente cambiare un po’ tattica. Occorre un contenitore più ampio, un po’ come se volessimo mettere una sorta di vasino sotto la nostra cagnetta, come si fa con i bambini. Da qui in seguito possiamo trasferire (mediante una siringa senza ago o un imbuto) la pipì che abbiamo raccolto in un contenitore per le urine. A questo punto basta fare come per il cane maschio: chiudere per bene il tappo e conservarlo in frigorifero per non più di qualche ora.

Esame delle urine del cane: quanti ml servono?

passeggiata con il cane di taglia piccola

Abbiamo visto che raccogliere la pipì del cane (maschio o femmina che sia) per l’analisi delle urine non è poi così complicato. Basta semplicemente procurarsi gli strumenti giusti e agire con un po’ di metodo, senza lasciarsi scoraggiare se il primo tentativo non va a buon fine. Ma quanta ne occorre per fare questi esami?

La notizia buona è che in genere non serve raccogliere grandi quantità di pipì per l’analisi delle urine del cane. Ne bastano all’incirca 25 ml. Naturalmente se il veterinario lo ritenga opportuno, potrebbe essere necessario raccoglierne un pochino di più. Tutto dipende dalle richieste esplicite del medico, che dobbiamo sempre ascoltare con attenzione.

Dove conservare la pipì per le analisi?

cane annusa il punto per fare pipì

Per raccogliere la pipì del nostro cane in vista dell’analisi delle urine non servono contenitori particolari. Ne basta uno “classico” da esami delle urine, l’importante è che sia pulito e che non sia soggetto a contaminazioni di alcun tipo. Per questo dobbiamo richiuderlo per bene, in modo che non entrino agenti esterni, e conservarlo in frigorifero. Il campione di pipì deve giungere nelle mani del veterinario perfettamente integro.

Tuttavia in alcuni casi potrebbe essere necessaria qualche attenzione in più. Se il veterinario, ad esempio, deve effettuare una urinocoltura non possiamo usare un contenitore qualsiasi, ma dobbiamo prima sterilizzarlo. L’urinocoltura è un esame diagnostico particolare che consente al veterinario di individuare la presenza di microrganismi nella pipì di Fido, quinti patogeni responsabili di infezioni del tratto urinario, come calcoli urinari o cistite nel cane.

Per sterilizzare il contenitore da usare per raccogliere la pipì di Fido possiamo procedere in tre modi diversi, molto semplici. Se abbiamo un contenitore che riesce a sostenere alte temperature possiamo sterilizzarlo con uno sterilizzatore a vapore, di quelli che si usano per i biberon e i ciucci dei neonati. È uno strumento che si trova facilmente in commercio, specialmente nei negozi per l’infanzia.

Se non abbiamo a disposizione un contenitore adatto alla sterilizzazione ad alte temperature possiamo immergerlo per alcune ore in una soluzione a base di acqua e detergente sterilizzante. Anche in questo caso, le opzioni in commercio non mancano ma se vogliamo essere sicuri di non sbagliare possiamo chiedere consiglio al veterinario sul tipo da acquistare. Un ulteriore modo per sterilizzare il nostro contenitore è immergerlo in acqua bollente, per eliminare eventuali batteri.

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