Cane odia l’acqua, tutto quello che bisogna fare

Se il cane odia l'acqua, niente paura: esistono dei rimedi per insegnargli come prendere dimestichezza con questo elemento che può regalargli tante emozioni

Il cane odia l’acqua? Non ci dobbiamo stupire, non è raro che accada e le ragioni possono essere tantissime, a cominciare da eventuali traumi pregressi e mai superati. Se non vogliamo rinunciare al mare e alle vacanze con Fido, dobbiamo individuare la causa e agire su di essa.

Il nostro obiettivo è quello di dare dei consigli utili per comprendere e superare un comportamento che, quasi sicuramente, cela un disagio; ma non vogliamo e non possiamo sostituirci agli etologi esperti e certificati (né tantomeno al veterinario).

Uno sguardo d’insieme

cane e acqua

Se il cane odia l’acqua, dobbiamo tornare indietro alla fase di socializzazione (quella per cui sono stati creati corsi di addestramento per cuccioli mirati). Tra le tre e le 12 settimane, infatti, il nostro amico a quattro zampe è bene che prenda confidenza con tutto quello con cui certamente avrà a che fare nella sua (si spera) lunga vita.

Non si sta parlando solo di bipedi e quadrupedi (suoi simili o di altre specie), ma di oggetti, ambienti e rumori: il mondo che lo circonda, insomma. Se questo periodo passa senza l’addestramento più corretto, è molto più facile che Fido abbia problemi relazionali e di adattamento. Le paure e le fobie potrebbero essere davvero tante, e non sempre semplici da gestire.

Possibili traumi pregressi

cane in acqua

Adottare un cane, soprattutto se lo togliamo dalla gabbia di un canile e gli diamo l’opportunità di una vita che possa essere chiamata tale, è una delle esperienze più catartiche che esistano: non cambia l’esistenza solo del fortunato quattro zampe, ma anche la nostra (che finalmente sapremo cosa sia l’amore realmente incondizionato).

Prendere con sé un animale non è mai un gioco da ragazzi, è una responsabilità finché morte non ci separi e l’abbandono non è un’opzione. A maggior ragione, questo ragionamento vale per i cani traumatizzati.

Hanno bisogno di cure e attenzioni extra, dedicate. Ma vediamo quali sono gli errori più comuni commessi quando Fido dimostra di non amare particolarmente il mare e l’acqua in generale:

  • Obbligarlo a entrare a contatto con l’acqua;
  • Rimproveri associati a questo particolare elemento;
  • Patologie che l’acqua provoca o acuisce (una fra tutte l’otite);
  • Incidente avvenuto in acqua o nelle sue vicinanze:
  • Malattie dolorose che provocano insicurezze;
  • Bagno in acqua troppo fredda, calda o profonda.

Tutte queste situazioni, e molte altre, possono creare un blocco emotivo nel nostro fedele amico, che ci seguirebbe ovunque meno che in acqua. Consultiamoci con un esperto in comportamento, allora, per cercare di trovare il rimedio che fa al caso del nostro peloso.

Una cosa è la paura

cane che ha paura

Prima di tutto, se il cane odia l’acqua, ancor prima di cominciare qualsiasi terapia, bisogna capire la differenza tra fobia e paura e accertarsi che Fido soffra di una delle due. A volte, infatti, capita che si tratti di un semplice rifiuto dovuto a un fastidio: nulla di più.

Un cane che prova paura farà di tutto per scappare da ciò che lo intimorisce, anche arrivare a mordere se pensa possa essere necessario alla risoluzione del problema. Un sintomo inequivocabile è l’immobilità di fronte a uno specchio d’acqua. Ma, per comprendere il grado di paura, dobbiamo sottoporre il nostro amato Fido a una sorta di test.

Portiamolo in un luogo sconosciuto e osserviamolo, cerchiamo di comprendere se manda segnali di tranquillità o di disagio. Giochiamo insieme a lui, in un primo momento a debita distanza dall’acqua, ma in un punto in cui possa vederla. Sproniamolo anche con il suo cibo preferito, prima lontano e poi più vicino alla fonte della sua presunta paura.

Se non sarà giocherellone e non si avvicinerà nemmeno, vuol dire che i nostri sospetti erano fondati. Inoltre, qualora dopo essersi avvicinato all’acqua, ansima, ha il battito accelerato e ci mette un po’ di tempo a tranquizzarsi, significa che c’è un problema da risolvere.

Un’altra è la fobia

Tutt’altra cosa, invece è la fobia: si tratta infatti di un malessere che provoca una reazione spropositata e che si manifesterà con ansia e sintomi di disagio molto evidenti. Siamo di fronte a una vera e propria fonte di debolezza, che rende Fido più incline a patologie e disturbi di vario tipo.

Visto che a essere coinvolto è anche il benessere del nostro amico a quattro zampe, intervenire non è una possibilità ma un dovere. In questo caso più che in altri è saggio farsi aiutare da un professionista certificato e che sappia il fatto proprio.

cane che viene rincuorato

Se il cane odia l’acqua, dobbiamo metterci in testa che non possiamo raggiungere l’obiettivo in un baleno: ci vuole tanta pazienza e il tempo necessario. L’addestramento mirato è la strada da percorrere, non dimenticando mai che ogni sessione deve durare al massimo venti minuti ed essere condotta all’insegna del divertimento e del relax. Sicuramente c’è una serie di cose da non fare:

  • Esporlo alla sua più grande paura (o fobia) senza che venga tenuto sotto controllo;
  • Rimproverarlo e/o punirlo;
  • Obbligarlo a fare qualcosa contro la sua volontà;
  • Rinforzare comportamenti errati (abbaiare, piangere o mordere).

Invece, è meglio farsi vedere tranquilli per spingerlo a non stare in pena: complimenti, carezze e rinforzi positivi sono consentiti. I sentimenti possono essere rafforzati o tenuti alla larga attraverso le azioni.

Altri consigli utili

Inoltre, cerchiamo di capire qual è la distanza di sicurezza entro la quale il cane che odia l’acqua si sente al sicuro. In un punto tranquillo, organizziamo un searching del cibo con l’ausilio di alcuni giochi: il kong o altri giochi studiati ad hoc per l’attivazione mentale fanno al caso nostro. In questo caso specifico, la durata dell’allenamento deve essere di cinque minuti circa. Ripetiamo l’esercizio fino a quando non verrà automatizzato.

Anche se abbiamo il supporto di un professionista, il nostro ruolo è prioritario: è quello di far associare l’acqua al cane a qualcosa di positivo (la pappa, per esempio). Non sottovalutiamo le cose da non fare: in questo modo non faremmo altro che alimentare i sentimenti e gli atteggiamenti negativi. In percorsi come questo è indispensabile mantenere o instaurare un rapporto bipede-quadrupede intenso, quasi simbiotico e duraturo. Provare per credere!

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