Tumori del follicolo pilifero nel cane: tutto ciò che occorre sapere

Niente paura: i tumori del follicolo pilifero nel cane in genere sono di natura benigna. Ne esistono di due tipi e possono essere gestiti tranquillamente

I tumori del follicolo pilifero nel cane – com’è facilmente intuibile – hanno origine a livello cutaneo; e normalmente non sono pericolosi. Sono rarissimi i casi in cui la loro natura è maligna.

cane con collare elisabetta

Ne esistono di due tipi: i tricoepiteliomi, che derivano dai follicoli piliferi cistici (che si sono chiusi, come un sacco); e i pilomatricomi, che derivano dalle cellule che producono i follicoli stessi.

Cosa sono?

I tricoepiteliomi – tra i tumori del follicolo pilifero nel cane – sono piccole neoformazioni benigne. Spesso si trovano lungo la schiena, sulle spalle, su un fianco, sulla coda o sugli arti inferiori. Possono essere colpiti sia i quadrupedi canini, sia i felini.

neoformazione schiena cane

I pilomatricomi sono tumori della pelle molto rari, che colpiscono il bulbo del pelo: dove si sviluppano e sono contenute le cellule che fanno crescere i follicoli piliferi. Sono di piccole dimensioni e crescono lungo il tronco. I cani di mezza età sono i soggetti maggiormente a rischio.

Le cause

Le cause dei tumori del follicolo pilifero nel cane, ad oggi conosciute, sono di origine genetica. Il veterinario deve formulare un’eventuale diagnosi nel più breve tempo possibile, per scongiurare che non siano maligni (e che non ci siano ulteriori complicazioni).

La prognosi, lo abbiamo già detto, nella maggior parte dei casi è positiva; ma è indispensabile la valutazione dello specialista: non prendiamo sottogamba eventuali segnali.

Questione di razza

Quando si parla di tumori del follicolo pilifero nel cane, bisogna prestare particolare attenzione a determinate razze, maggiormente predisposte rispetto ad altre:

cane di spalle

  • Il setter irlandese;
  • L’english springer spaniel;
  • Lo schnauzer nano;
  • Il poodle standard.

Sono tutti esemplari che necessitano di visite veterinarie regolari (la frequenza verrà stabilita dallo specialista) e di un’elevata attenzione da parte nostra.

I sintomi

Nel caso dei tumori del follicolo pilifero nel cane, i segnali non sono particolarmente difficili da notare, se sappiamo cosa cercare. Per il tricoepitelioma monitoriamo con frequenza:

  • La schiena;
  • Le spalle;
  • I fianchi;
  • La coda;
  • Gli arti.

cane con zampa fasciata

Per quanto riguarda il pilomatricoma, invece, teniamo d’occhio il tronco del nostro amico a quattro zampe.

La diagnosi

Il veterinario eseguirà una visita approfondita, tenendo conto della storia clinica e genetica del nostro fedele amico, e analizzerà tutti i sintomi. Dopodiché si procederà con esami del sangue completi, compresi di emocromo ed elettroliti; inoltre varrà fatta una coltura delle urine.

cane e veterinario

Verranno prelevati dei campioni degli eventuali tumori del follicolo pilifero nel cane, per fare una biopsia e stabilirne la natura (perlopiù benigna). E verranno fatte anche delle analisi istopatologiche di laboratorio, tramite aspirazione con ago (campione fluido) e mediante biopsia del tessuto.

Il trattamento

La scelta del trattamento dipende dal fatto che i tumori dei follicoli piliferi nel cane siano o meno benigni. Nella remota ipotesi che siano maligni, il tipo di cura dovrà essere particolarmente aggressiva e si dovrà richiedere l’intervento dello specialista (che consiglierà la chemioterapia nel cane o altri trattamenti oncologici).

Molto probabilmente il veterinario raccomanderà di asportare il tumore, lasciando ampi margini chirurgici per una rimozione totale e definitiva.

La prevenzione

Se Fido appartiene a una delle razze a rischio ed è soggetto ai tumori dei follicoli piliferi nel cane, il monitoraggio costante non solo è consigliato ma indispensabile: la prevenzione è sempre la cura migliore.

carezze al cane

Se notiamo neoformazioni sospette non perdiamo tempo e contattiamo subito il veterinario. Lui valuterà la situazione e chiederà un eventuale consulto da parte dell’oncologo. Per fortuna, lo ripetiamo, la prognosi è generalmente positiva.

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